Le origini

Fondata dai Cumani nell’VIII secolo a.C., fu tra le città più importanti della Magna Græcia[5][6], grazie al rapporto privilegiato con Atene[7], ed esercitò una notevole influenza commerciale, culturale e religiosa sulle popolazioni italiche circostanti[8] tanto da diventare sede della scuola epicurea di Filodemo di Gadara e Sirone. Dopo il crollo dell’Impero romano, nell’VIII secolo la città formò un ducato autonomo indipendente dall’Impero bizantino; in seguito, dal XIII secolo e per circa seicento anni, fu capitale del Regno di Napoli; con la Restaurazione divenne capitale del Regno delle Due Sicilie sotto i Borbonefino all’Unità d’Italia. Per motivi culturali, politici, storici e sociali è stata, dall’evo antico sino ai giorni nostri, una delle città cardine d’Occidente.[9]

Sede della Federico II, la più antica università statale d’Europa,[10] ospita altresì l’Orientale, la più antica università di studi sinologici ed orientalistici del continente[11] e la Nunziatella, una delle più antiche accademie militari al mondo, eletta patrimonio storico e culturale dei Paesi del Mediterraneo da parte dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo.[12] Luogo d’origine della lingua napoletana, ha esercitato ed esercita un forte ruolo in numerosi campi del sapere, della cultura e dell’immaginario collettivo a livello nazionale ed internazionale.

Centro della filosofia naturalistica del rinascimento[13] e centro illuminista di livello europeo[14], è stata a lungo un punto di riferimento globale per la musica classica e l’operaattraverso la scuola musicale napoletana[15], dando tra l’altro origine all’opera buffa.[16]

Città dall’imponente tradizione nel campo delle arti figurative, che affonda le proprie radici nell’età classica, ha dato luogo a movimenti architettonici e pittorici originali, quali il rinascimento napoletano[17][18] e il barocco napoletano,[19] il caravaggismo,[20] la scuola di Posillipo[21] ed il Liberty napoletano,[22] nonché ad arti minori ma di rilevanza internazionale, quali la porcellana di Capodimonte[23] ed il presepe napoletano.[24]

È all’origine di una forma distintiva di teatro,[25] di una canzone di fama mondiale[26] e di una peculiare tradizione culinaria[27] che comprende alimenti che assumono il ruolo di icone globali, come la pizza napoletana,[28] la quale è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità.[29]

Il centro storico di Napoli, il più vasto d’Europa, nel 1995 è stato riconosciuto dall’UNESCOcome patrimonio mondiale dell’umanità.[30] Nel 1997 l’apparato vulcanico SommaVesuvio è stato eletto dalla stessa agenzia internazionale (con il vicino Miglio d’Oro, in cui ricadono anche i quartieri orientali della città) tra le riserve mondiali della biosfera.

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